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Articoli

REPUBBLICA CECA

INVERNO 2020- 

La Repubblica Ceca chiude le frontiere - 

Da lunedì 15 Marzo non si potrà uscire o entrare per il coronavirus

PRAGA,- Il governo della Repubblica Ceca ha annunciato che da lunedì i confini saranno chiusi agli stranieri che vogliono entrare nel Paese e ai cechi che vogliono andare all'estero, per frenare la diffusione del coronavirus. Queste restrizioni non si applicano agli stranieri in possesso di permessi di soggiorno permanenti o permessi di soggiorno di durata superiore a 90 giorni. Nel Paese sono stati registrati finora 117 contagi ma nessun morto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INVERNO 2016-

E' oggi la "Silicon Valley d’Europa" . Un’ottima posizione logistica al centro dell’Europa, una forza lavoro competente e a basso costo, una lunga tradizione nell’industria elettronica hanno creato un ambiente particolarmente favorevole agli investimenti stranieri. SdE_Praga L’innovazione non è certo nuova alla Repubblica Ceca. Università e imprenditori locali hanno per lungo tempo avuto successo in ambito hi-tech. Quello che è nuovo è che la Repubblica Ceca è oggi riconosciuta come centro profittevole di innovazione tecnologica, come area di riferimento per lo sviluppo tecnologico e come luogo particolarmente favorevole per gli investimenti stranieri. Lo hanno spiegato Martin Říman, Ministro dell’industria e del commercio del governo della Repubblica Ceca, e Alexandra Rudyöarová, Direttore di CzechInvest, l’agenzia locale dedicata al supporto degli investimenti esteri, nello speach di apertura del convegno dedicato alle tendenze della progettazione elettronica, organizzato da Future Horizons alla fine dello scorso anno a Praga. Entrambi hanno voluto sottolineare l’importante ruolo svolto oggi dall’elettronica all’interno della Repubblica Ceca, presentando il Paese come luogo ideale per l’industria microelettronica, grazie ad un mix unico fatto di una forza lavoro a basso costo e tecnicamente preparata, di programmi e di incentivi a favore degli investimenti, e soprattutto di una lunga e consolidata tradizione nel settore delle tecnologie elettroniche. Una lunga tradizione nell’elettronica Il settore elettronico nella Repubblica Ceca è basato sulla lunga tradizione e sulle estese competenze degli occupati. La prime produzioni di prodotti elettronici nell’attuale Repubblica Ceca, e in precedenza in Cecoslovacchia, risalgono infatti all’inizio del ventesimo secolo. Società locali come il gruppo Tesla, incominciarono a sviluppare e a produrre una vasta gamma di prodotti elettronici, che spaziavano dai motori elettrici all’elettronica di consumo, fino ai semiconduttori, ben prima dell’arrivo degli investitori stranieri, avvenuto solo verso la fine del millennio. La tradizione nazionale del settore, insieme ad un elevato livello di educazione e alla locazione strategica hanno poi permesso di attrarre numerosi investitori stranieri nel settore elettronico. La competitività del Paese, la convenienza ad investire sul territorio, il favorevole clima del business, sono stati confermati dalle analisi di società di ricerca come Ernst & Young che, in una recente indagine, ha posizionato la Repubblica Ceca al settimo posto tra i Paesi che a livello mondiale risultano più interessanti in termini di capacità di attrarre investimenti.

ESTATE  2013 -

A Praga  la bici è volante!

Di bici ce ne sono tante: da corsa e da città, con posizione a Goccia o sdraiato, in alluminio, titanio o ghisa ma fin'ora il loro regno è sempre stato la strada. Da oggi però, per le decine di ciclisti che ogni mattina si svegliano maledicendo i limiti della gravità, c'è finalmente una soluzione. Questa bici volante, sviluppata da tre società ceche, ha fatto il suo debutto oggi a Praga, portando in volo un manichino per cinque minuti. Secondo l'AP, la bici pesa 95 kg circa ed è alimentata da due batterie che fanno muovere i rotori. In sostanza, la bici è solo un elemento casuale...gli autori promettono per il futuro carrelli volanti e applicazioni di ogni genere.

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Settembre 2012 - Praha- REPUBBLICA CECA

Il patrimonio boschivo ceco: una sfida alla deforestazione

Finalmente giunge una buona notizia per la cartella clinica terrestre, stavolta direttamente dalla Repubblica Ceca. Un rapporto pubblicato dall’Ufficio Ceco di Statistica (ČSÚ) conferma infatti che dal 1785, anno in cui l’imperatore Giuseppe II indisse il primo catasto nel senso moderno del termine, ad oggi, la superficie boschiva dell’odierna Repubblica Ceca è aumentata di un terzo. E la cifra è destinata a salire ulteriormente, all’insegna di una crescita modesta ma costante. Per dirlo in numeri, dal catasto 1785-90 emersero 1,97 milioni di ettari di boschi, mentre quello dell’anno scorso ne ha registrati ben 2,66 milioni. Considerato che la superficie nazionale è pari a 7,88 milioni di ettari, si deduce che i boschi occupano un abbondante 33% del territorio ceco.

Riserva naturale di Pavlova Huť

È stato poi monitorato che, l’aumento più incalzante è avvenuto negli ultimi 60 anni del Novecento. Secondo Jaromír Vašíček, direttore dell’Istituto per la Gestione del Patrimonio Forestale ceco, esso è stato di oltre 100.000 ettari. Si tratterebbe soprattutto di superfici boschive subentrate dopo l’espulsione dei tedeschi dei Sudeti. Negli ultimi decenni, a suo parere, le aree boschive sono aumentate a un ritmo di 1000-2000 ettari l’anno, a dispetto delle continue minacce di disboscamenti per la costruzione di edifici e infrastrutture pubbliche. Senza dimenticare che l’aumento della produzione di legname, raddoppiata negli ultimi 50 anni, incombe a sua volta sul polmone verde del Centro Europa.